
2019_03_20 Miranda (Isernia)
2019_03_20 Miranda è stata fondata prima del 1000, appartenne alla contea di
Isernia nel periodo longobardo ed a quella del Molise durante la dominazione
normanna e sveva. Da qui al periodo angioino non si ha alcuna notizia.
Nella seconda metà del 1200 una parte del feudo venne concessa a Giovanni
De Guissa e l'altra parte ad Andrea D'Isernia da Carlo D'Angiò . Nel 1297
Andrea D'Isernia cedette al De Guissa il Castello di Croce in cambio dell’intero
possesso di Miranda. Dopo la morte di Andrea D’Isernia, nel 1316, il figlio
Tommaso, prese il possesso del feudo.
Alla dinastia dei D'Isernia successe nel 1445 quella dei Di Somma con a
capo Nicola Di Somma. Alla sua morte salì al trono il figlio Giovanni al quale
successe Troiano, suo primogenito, per opera del quale, nel 1493, iniziarono i
lavori di costruzione della Chiesa madre Santa Maria Assunta.
Nel 1525 Troiano morì, gli successe la nipote Silvia Di Somma
alla quale, nel 1528, venne sottratto il trono per l’infedeltà di un vassallo.
Nello stesso anno, il principe D'Oranges consegna Miranda nelle mani di Luigi
Scriviano.
Nel 1532 la popolazione di Miranda ammontava a 435 abitanti. Di lì a poco,
il paese, trovandosi nel Demanio, fu messo all'asta e nuovamente acquistato per
9000 ducati dalla corte dei Di Somma, che in quel periodo era governata da
Nicolò, zio-cugino di Silvia.La dinastia continuò con Vincenzo, seguito da
Gianbattista al quale fu conferito il titolo ducale.
Nel 1585 fu edificata la fontana urbana sulla quale venne scolpito
l'attuale stemma di Miranda raffigurante due torri accostate, che oggi si trova
sulla facciata dell’ufficio postale, mentre prima era rappresentato su una
delle porte che accedeva al castello, demolito nel 1950.
Alla morte di Gianbattista si concluse la dinastia dei Di Somma, poiché
egli non aveva avuto eredi. A prendere le redini di Miranda furono i Crispano,
con Pietrantonio, nipote di Giambattista. Nel 1640 Pietrantonio Crispano
morì e il feudo passò al fratello Marcello, visto che Pietrantonio non aveva
avuto eredi diretti. In questo periodo Miranda contava circa 730 abitanti.
Marcello, in mancanza di figli maschi, lasciò il paese alla sua unica figlia,
sposata con un componente della famiglia Caracciolo. Fu così che la famiglia
Caracciolo venne in possesso di Miranda.
A Giulio Cesare, figlio della Crispano, successe il figlio Francesco, dopo
il quale salì al trono la figlia Marianna che sposò Francesco Caracciolo, duca
di Altripalda. A quei tempi, Miranda contava 1720 abitanti.
Il 4 giugno del 1786, Marianna morì. Unica erede di Marianna e Francesco
era Gaetana, che fu l'ultima titolare del feudo che allora contava 2063
abitanti. Gaetana rimase vedova nel 1796 di Fernando Caracciolo, principe
Torella. L'anno successivo si risposò con Onorato Gaetani dell’Aquila
d'Aragona, dal quale ebbe una figlia, Marianna, che nel 1810, anno in cui
Gaettana morì, divenne unica erede dei suoi beni.
Tre anni prima della morte di Gaetana, nel 1807, Miranda era stata
assegnata al Distretto e Governo di Isernia, con il sindaco Filippo Patriarca.
Cessato il dominio ducale, il paese si estese man mano sino a formare l'attuale
"ferro di cavallo".
Nel 1822 Marianna sposò Giuseppe dei Medici, principe d'Ottaiano, morì il
15 Settembre del 1850. In questo periodo il paese venne arricchito di artistici
lampioni alimentati a petrolio, furono pavimentate anche le strade con delle
caratteristiche selci bianche.
Nel 1835 la popolazione era giunta sino a 2154 persone, mentre nel 1861
scese a 1983. Michele dei Medici, principe di Venafro, duca di Altripalda,
principe d'Ottaiano e duca di Miranda, era il primogenito di Marianna e Giuseppe,
morì nel 1881.
Suo figlio Giuseppe morì nel 1894 e non avendo prole, lascia i titoli
ducali a sua sorella Angelica, moglie del conte Alfredo Monreale, tuttavia ella
li cedette alla nipote Teresa Santasilia, moglie di Alessandro Capece
Minutolo dei Marchesi di Bugnano.
Con gli atti del notar Mancini del 14 Settembre del 1898, il territorio di
Miranda fu dato in enfituesi a 60 proprietari mirandesi, i quali assunsero
l'obbligo di pagare l'annuo canone di lire 650.000, con il diritto dell’affranco
in 10 anni, ma incoraggiati dal sindaco il Cavaliere Ernesto Franceschelli, ne
fecero donazione al comune, che attualmente è il possessore dell'intero
territorio.
Nel 1901 la popolazione ammontava a 2003 abitanti. A causa di questo
aumento della popolazione, il castello, che sorgeva sul costone della Prece,
venne incendiato allo scopo di utilizzare le sue pietre come base per la costruzione
delle case. In quel periodo il comune diede alle strade i nomi che hanno
attualmente.
Il primo conflitto mondiale del 1915 -1918 vide 28 vittime mirandesi e
molti feriti. Nel 1924 il paese ebbe la luce elettrica e l'anno dopo festeggiò
l'arrivo dell'acqua potabile della "Fonte della Noce", grazie
all'interessamento del sindaco Ruggero Labella. Da questo periodo fino alla fine della
seconda guerra mondiale la popolazione mirandese diminuì, anche a causa
dell'emigrazione.
Tra il 1928 e il 1936, Miranda cessò di essere un comune autonomo e fu
aggregato al comune di Isernia. Anche se i mirandesi versarono sangue per la
propria patria durante la seconda guerra mondiale, il paese fortunatamente non
venne scosso da bombardamenti, a differenza di Isernia, che venne distrutta
sotto gli occhi di molti cittadini mirandesi. I soldati tedeschi a quell'epoca,
arrivarono comunque a Miranda, ma solo per rifornirsi di cibo, suini e bovini,
sottratti alle poche persone rimaste in paese.
Tratto da www.mirandaisernia.it
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