Giuseppina Negrelli - Il mondo degli Schuetzen

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IL TIROLO ITALIANO
tratto da "Gli schützen tirolesi e trentini e la loro storia" di Franz-Heinz v. Hye, Bolzano 2002 - postilla del prof. mons. Lorenzo
Dalponte - Edizione Athesia

3) Giuseppina Negrelli

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Se Bernardino Dalponte ripete alcune imprese di Andreas Hofer nella difesa della libertà delle popolazioni tirolesi, due giovani donne, una tedesca e una italiana, Katherina Lanz a Spinges di Merano e Giuseppina Negrelli nella conca di Primiero, hanno fatto storia con il loro coraggioso impegno.
Giuseppina Negrelli era la secondogenita di Angelo Michele Negrelli, proprietario di boschi e terreni, commerciante di legnami con il Veneto, giudice e sindaco di Fiera durante le invasioni francesi (1796-1810). Nacque il 27 maggio 1790 e fu battezzata con il nome di Negrelli Gioseffa Franca Elisabetta Giovanna. Crebbe in famiglia con sei sorelle e cinque fratelli, uno dei quali, Luigi (1799-1858), diventerà un grande ingegnere, sarà ispettore generale delle Ferrovie Austriache e Svizzere e progetterà importanti canali lungo il Reno, tra la Moldava e l'Elba, e il celeberrimo canale di Suez, opera che gli darà fama ed onore in tutto il mondo.
Quando nella tarda estate del 1796 Napoleone Bonaparte arrivò a Trento, la conca del Primiero armò due compagnie di Schützen per bloccare l'entrata in valle dei reparti francesi. E proprio questi bersaglieri, i «difensori della Patria», non solo salvarono la loro terra dalle brutali angherie dei soldati invasori ma osarono affrontarli nella Bassa Valsugana e strapparono loro il bestiarne sequestrato.
Nella notte del 5 ottobre 1796, inoltre, assalirono e dispersero un grosso picchetto francese nei pressi di Novaledo. Innsbruck e Vienna elogiarono il comportamento degli Schützen primierotti e nel maggio del 1798 assegnarono loro numerose medaglie al valore.
Col nuovo secolo il distretto minerario di Primiero, assai rinomato fin dal Medioevo, tanto da attirare lavoratori dal Tirolo del Nord, dalla Baviera e dalla Boemia, fu unito a quello di Pergine e di Schwaz,
ma nel 1806, per imposizione di Napoleone, passò al Regno di Baviera.
Il conte Giovanni Welsperg di Primiero fu nominato commissario generale del Tirolo ed ebbe l'incarico di introdurre radicali riforme nelle comunità trentine sul modello di quelle illuministiche già adottate dal Re di Baviera. Egli incontrò parecchia opposizione nelle popolazioni derubate dei propri secolari diritti amministrativi e di autogoverno. Il malcontento crebbe di mese in mese, finché scoppiò in aperta ribellione il 3 marzo 1809 in occasione dell'emanazione del decreto di coscrizione obbligatoria e la rivolta dalla Valle di Fiemme si estese a tutto il Tirolo.
In Primiero fu immediatamente costituita una Commissione di Difesa con a capo il sindaco Angelo Michele Negrelli e vennero armate sei compagnie di Schützen agli ordini dei capitani Francesco Bosio di Canale, Luigi Savoi di Soprapieve, Luigi Piazza di Imer, Francesco Zorzi di Mezzano, del conte Villabruna di Transacqua e del conte Giuseppe Welsberg di Fiera, padrino della diciottenne Giuseppina Negrelli, la quale chiese ed ottenne di militare nella sua compagnia come portabandiera e portaordini, potendo servirsi di un cavallo e indossare abiti maschili.
Durante la primavera del 1809 tutti i passi della zona vennero presidiati per impedire l'entrata degli invasori: le gole dei Cismon, Passo Cereda verso Agordo, Passo Brocon verso il Tesino, lo Schenèr e Croce d'Aune verso Feltre erano sorvegliati notte e giorno dagli uomini di Primiero e quando dal Pontèl i Francesi tentarono di irrompere nella conca, ad aiutare i difensori accorsero numerose anche le donne che rovesciarono sassi sul nemico e lo obbligarono a ritirarsi. Reparti di Schützen guidati da Giuseppina Negrelli compirono delle sortite nel territorio di Feltre e di Belluno, operando requisizioni di ogni sorta di generi. L’arciduca Giovanni d'Austria, fratello dell'imperatore Francesco I e capo supremo dell'esercito austriaco nel Veneto, nel maggio 1809 ebbe parole di ammirazione e di elogio per gli abitanti di Primiero.

Il destino delle terre trentine. però, si decideva altrove: Napoleone, vincitore a Wagram (5 - 6 luglio 1809), era entrato a Vienna e aveva obbligato gli Austriaci ad abbandonare il Tirolo e la Carinzia e così il Trentino fu unito al Regno d'Italia, come dipartimento dell'Alto Adige, e alla comunità di Primiero fu imposta una pesante taglia di settemila fiorini come indennità di guerra. Ne fece le spese anche il sindaco Negrelli,   che nel 18lO fu trattenuto in ostaggio a Trento, finché non fu versata tutta la somma. Malvisto anche in seguito, nell'agosto del 1813 fu tradotto come prigioniero di stato a Mantova e a Pallanza.
Le sconfitte di Lipsia, tra il 16 ed il 19 ottobre 1813, e di Waterloo, il 18 giugno 1815, segnarono il crollo dell'impero napoleonico: il Tirolo tornò all'Austria, che ebbe ancora elogi e ricompense per coloro che si erano opposti ai Francesi. Gli abitanti del Primiero furono lodati per il coraggio dimostrato e i sacrifici sostenuti; al capitano maggiore Casimiro de Bosio e a Giuseppina Negrelli furono assegnate due medaglie d'oro.
Il 30 aprile 1816 la Negrelli sposò Antonio Luigi Zorzi, figlio del capitano Francesco di Mezzano, ed ebbe tre figli: Francesco, Michelangelo ed Eugenia. Mori a Mezzano il 18 dicembre 1842, dopo breve malattia, munita dei sacramenti, vivente ancora il padre Angelo Michele.
In Giuseppina Negrelli le genti del Primiero e del Trentino riconobbero una loro eroina e come tale la nuova Schützenkompanie di Primiero, costituitasi nell'aprile 2000, vuole ricordarla.
Le popolazioni del Tirolo tedesco hanno esaltato il coraggio dell'inserviente Katharina Lanz (1771-1854) di San Vigillo di Marebbe, che il 2 aprile 1797 a Spinges di Bressanone, con una forca da fieno in mano, impedì ad un picchetto francese di occupare la chiesa. Per non dimenticarla le hanno eretto due monumenti, nel 1912 a Spinges e nel 1971 a Marebbe.
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