Standschützen - Il mondo degli Schuetzen

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IL TIROLO ITALIANO
tratto da "Gli schützen tirolesi e trentini e la loro storia" di Franz-Heinz v. Hye, Bolzano 2002 - postilla del prof. mons. Lorenzo Dalponte - Edizione Athesia

5. Le Compagnie degli Standschützen del Trentino nel 1915-1918

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Il 18 maggio 1915, quando era ormai certo che l'Italia avrebbe dichiarato guerra all'Austria, già da un anno impegnata nel conflitto contro la Serbia e la Russia, l'imperatore Francesco Giuseppe fece appello alle compagnie degli Standschützen tirolesi. Sono mobilitati circa ventimila uomini, nel Tirolo italiano sono organizzate tredici compagnie, che dopo una sommaria visita medica ricevono l'uniforme dei Kaiserjäger e armate con fucili Werndl e Mauser vengono spedite sui luoghi più minacciati dal Tonale alla Marmolada.
Da molte famiglie partono in due, padre e figlio, zio e nipote, perfino nonni con nipote. Questa truppa improvvisata ed eterogenea, priva di un vero e proprio addestramento militare è portata in prima linea con la sola conoscenza dell'arma. Prepara anzitutto le difese, respinge i primi attacchi delle avanguardie nemiche, resta in contatto con i paesi e le famiglie; portano rifornimenti e viveri anche giovani fanciulle.
Per ragioni politiche e per diffidenza verso l'elemento italiano, specialmente la componente trentina non ebbe l'onore della grande stampa. Nei primi tre, quattro mesi di ostilità difese comunque con coraggio e spirito di patria il confine con l'Italia. Poi arrivarono dalla Galizia i reggimenti dei Kaiserjäger e dei Landesschützen che mantennero le posizioni durante tutta la guerra senza cedere di un metro ma con il sacrificio di migliaia di caduti e di gravi feriti.
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